Martedi 7 Agosto

Oggi buon allenamento ad alta intensità, questa mattina sono uscito in bici verso le 8 di mattina, da Spotorno sono andato a Pietra Ligure, per fare la prima parte del percorso dell'olimpico di pietra, con la salita a Tovo di san Giacomo, circa 7km di salita a ritmo costante, discesa a Calice,  direzione Finale Ligure per prendere la salita che porta a San Filippo,  salita di 6km per poi scendere e incrementare il ritmo e chiudere l'anello fino a Spotorno, 65km con un dislivello di circa 850mt.
Un pò di relax in spiaggia e poi 30 minuti di nuoto con muta in mare, oggi molto mosso con onde di circa 1 metro, fatica se queste onde sono solo una minima parte di quello che troveró in Galles mi devo preoccupare.

Alla sera corsa, salita al castello di Noli, 4km di salita, 3km in piano in pineta e il resto tutta discesa, ho le gambe leggermente affaticate, ma quello che mi preoccupa è il polpaccio sx che non passa.
Domani mattina corsa lungo il mare prima di colazione per chiudere questi 3gg di mare e di allenamento, poi 1 settimana di montagna dove mi concentrerò su lavori di potenza.

Ho iniziato a leggere "perseverare è umano" di trabucchi, parla di motivazioni e resilienza sportiva, molto interessante.


L'uomo per natura non è un centometrista, è un maratoneta: questo è il risultato di due milioni di anni di adattamento all'ambiente circostante come dimostrano le più recenti teorie scientifiche sull'evoluzione umana. Il suo scatto non gli consentirà mai di raggiungere un'antilope, ma la sua resistenza e la sua motivazione sì. Purché sappia coltivarle e mantenerle salde nel tempo. Questa è la lezione che Pietro Trabucchi, psicologo e coach di atleti che praticano le discipline più dure dell'universo sportivo, come l'ultramaratona, ci insegna in questo libro. Il problema è che nella vita e nella società di oggi, la nostra più intima natura viene ostacolata da elementi estranei e fuorvianti come il mito del talento, la sopravvalutazione del potere degli incentivi o la leggenda dei motivatori esterni. Sempre più spesso crediamo che sia possibile avere successo in qualcosa - nello sport, nello studio, nel lavoro - solo se "siamo portati" oppure se riceviamo una spinta o una ricompensa che prescindono dall'intima soddisfazione di svolgere bene ciò che ci prefiggiamo. Siamo motivati, certo, abbiamo delle ambizioni, degli scopi, ma molto spesso non riusciamo a mantenere con costanza la nostra motivazione. Come coach, Pietro Trabucchi insegna in primo luogo a trovare e mantenere in se stessi la forza di raggiungere un obiettivo; e a costruire un sistema sano di relazioni in cui ognuno trova il suo ruolo.

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