Martedì 28 Luglio 2015
Mare, sole e sport,

Ieri sera ho corso in zona industriale, visto che ormai i corsi in Bustese sono finiti, ho utilizzato le mie nuove scarpe Saucony Jazz 17, prese da Yes We Run, il mio "fidato" negozio di scarpe.
Le ho utilizzate anche questa mattina, per una corsetta prima di colazione di 45 minuti, pur avendo la gamba imballata e pesante per il brusco risveglio, ti permette un passo confortevole, ammortizzando l'impatto con il terreno.
In pausa pranzo andrò in piscina, questa sera invece bike.
Come previsto si è concluso il Tour de France, con la vittoria di Froome, troppo superiore la sua squadra e troppo forte lui in queste tre settimane, non ha avuto rivali. Unico acuto di Nibali
il 24 luglio, il successo arriva, a La Toussuire, al termine di una tappa dura ed emozionante. È il suo quinto centro nella Grande Boucle, il messinese se l'è conquistato a modo suo, con una giornata tutta all'attacco, sin dalla prima salita. Lo scatto decisivo, però, è arrivato a 60 km dal traguardo, quando ne mancavano 10 alla vetta del terribile Col de la Croix de Fer. Ripreso Rolland, Nibali lo ha poi staccato sull'ultima ascesa a La Toussuire e si è involato da solo verso il più dolce dei traguardi. Dietro è stata battaglia: Quintana ha infiammato la corsa ai 5 km dall'arrivo, staccando per la prima volta Chris Froome. Al traguardo, Nibali rifila 44'' al colombiano. La maglia gialla è terza a 1'14'' dallo Squalo, 30'' dopo Nairo. Insomma, in 138 km di tappa si sono concentrate tutte le emozioni che forse erano mancate nelle precedenti frazioni alpine.
Ma a Parigi è soprattutto il momento della festa per Chris Froome e per tutto il Team Sky che, per l’occasione, ha sostituito sulle divise la tradizionale banda azzurra con una tutta gialla, in onore del vincitore del Tour. Scattano i brindisi con l’ammiraglia, le foto di gruppo e i sorrisi ai tifosi lungo i viali parigini. Una sorta di redenzione per il kenyano bianco che, nel corso di questa Boucle, ha dovuto subire offese e oltraggi, tra cui il lancio di urina nella tappa di Mende, gli sputi e i gestacci sulla strada verso La Toussuire. La fatica sull’Alpe d’Huez, la paura dopo le rasoiate di Quintana, il viso stravolto all’arrivo è come se avessero scoperto il lato più “umano” del britannico, che oggi può godersi la festa dei Campi Elisi. È la seconda volta nella sua carriera dopo il trionfo del 2013, ma la gioia non si dimezza: "Vincere il Tour una volta è la realizzazione di un sogno, vincerlo una seconda è molto più di quanto si possa immaginare", ha detto.
BASSO A PARIGI — Infine, è un momento di gioia anche per Ivan Basso dopo la grande paura degli scorsi giorni. Il varesino, operato lo scorso 15 luglio per un tumore al testicolo sinistro che lo ha costretto ad abbandonare il Tour, ha raggiunto a Parigi i suoi compagni di squadra: "Mi hanno tolto i punti, dato l'ok per partire – ha spiegato il due volte vincitore del Giro d’Italia - : sono felice che sia andato tutto bene e di essere qui. Però, dovrà passare del tempo per tornare in bici. Prima devo guarire completamente, poi proverò a pedalare".
La tappa di Parigi viene vinta con uno sprint sontuoso da Greipel, che è uscito di potenza dalla ruota di Kristoff e ha tagliato il traguardo parigino a braccia alzate. Dopo il ritiro di Petacchi, Greipel è il secondo corridore in attività con più centri dopo Cavendish.
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