Martedì 28 Luglio 2015

Mare, sole e sport,



sempre bello allenarsi in una località che ti permette qualsiasi soluzione logistica, come Venerdì sera, 1 ora di allenamento, nuoto in mare più corsa, senza neccessita di attrezature particolare, area predisposta per l'acquathlon, con piccola zona cambio, sciovlo per entrare ed uscire dall'acqua e via, non ti resta solo che nuotare!!! Ci siamo uniti al gruppo di Triathlon Tristar per gli allenamenti, 3 X 500 metri di nuoto in mare più 1500 metri di corsa forte, divertente e in un contesto dove la fatica passa in secondo piano. Sabato e Domenica uscite in bici,  ho portato la bici da crono, ho potuto testarla su percorsi diversi, grande reattività lungo il mare, strada vallonata, sembra fatta apposta per quel tipo di percorso, poi in salita trovando un ritmo costante che mi permetteva di salire senza andare troppo fuori giri e un po' più complicato nelle discese lunghe, dove ho fatto un po' di fatica, soprattutto dove la discesa diventa tecnica, non bisogna sbagliare l'impostazione della curva perché si ha poco margine di correzione e i freni a lungo andare perdono efficacia quando si riscaldano troppo... ma nel complesso molto bene, soprattutto la forma fisica cresce!

Ieri sera ho corso in zona industriale, visto che ormai i corsi in Bustese sono finiti, ho utilizzato le mie nuove scarpe Saucony Jazz 17, prese da Yes We Run, il mio "fidato" negozio di scarpe.



Secondo me queste scarpe sono la migliore offerta sul mercato come qualità/prezzo, 280 gr sullo US 9, hanno un drop di 8 mm, e sono di categoria A3. Questa scarpa ha la capacità di agevolare i tuoi desideri, se vuoi andare veloce ti permette di spingere senza fare troppa fatica, se vuoi andare piano ti ammortizza il giusto per non farti male. La scarpa si addice a chi ha un piede filiforme; infatti la punta va a stringere parecchio, molto più delle Ride. Sia visivamente, sia prendendole in mano, danno decisamente una sensazione di leggerezza. Così come tutta la filosofia Saucony del drop a 8 mm, devo dire che anche queste Jazz portano a correre non con una rullata completa ma invogliano ad atterrare col mesopiede, per me una delle scarpe migliori sul mercato.
Le ho utilizzate anche questa mattina, per una corsetta prima di colazione di 45 minuti, pur avendo la gamba imballata e pesante per il brusco risveglio, ti permette un passo confortevole, ammortizzando l'impatto con il terreno. 

In pausa pranzo andrò in piscina, questa sera invece bike.



Come previsto si è concluso il Tour de France, con la vittoria di Froome, troppo superiore la sua squadra e troppo forte lui in queste tre settimane, non ha avuto rivali. Unico acuto di Nibali
il 24 luglio, il successo arriva,  a La Toussuire, al termine di una tappa dura ed emozionante. È il suo quinto centro nella Grande Boucle, il messinese se l'è conquistato a modo suo, con una giornata tutta all'attacco, sin dalla prima salita. Lo scatto decisivo, però, è arrivato a 60 km dal traguardo, quando ne mancavano 10 alla vetta del terribile Col de la Croix de Fer. Ripreso Rolland, Nibali lo ha poi staccato sull'ultima ascesa a La Toussuire e si è involato da solo verso il più dolce dei traguardi. Dietro è stata battaglia: Quintana ha infiammato la corsa ai 5 km dall'arrivo, staccando per la prima volta Chris Froome. Al traguardo, Nibali rifila 44'' al colombiano. La maglia gialla è terza a 1'14'' dallo Squalo, 30'' dopo Nairo.  Insomma, in 138 km di tappa si sono concentrate tutte le emozioni che forse erano mancate nelle precedenti frazioni alpine.


Ma a Parigi è soprattutto il momento della festa per Chris Froome e per tutto il Team Sky che, per l’occasione, ha sostituito sulle divise la tradizionale banda azzurra con una tutta gialla, in onore del vincitore del Tour. Scattano i brindisi con l’ammiraglia, le foto di gruppo e i sorrisi ai tifosi lungo i viali parigini. Una sorta di redenzione per il kenyano bianco che, nel corso di questa Boucle, ha dovuto subire offese e oltraggi, tra cui il lancio di urina nella tappa di Mende, gli sputi e i gestacci sulla strada verso La Toussuire. La fatica sull’Alpe d’Huez, la paura dopo le rasoiate di Quintana, il viso stravolto all’arrivo è come se avessero scoperto il lato più “umano” del britannico, che oggi può godersi la festa dei Campi Elisi. È la seconda volta nella sua carriera dopo il trionfo del 2013, ma la gioia non si dimezza: "Vincere il Tour una volta è la realizzazione di un sogno, vincerlo una seconda è molto più di quanto si possa immaginare", ha detto.

BASSO A PARIGI — Infine, è un momento di gioia anche per Ivan Basso dopo la grande paura degli scorsi giorni. Il varesino, operato lo scorso 15 luglio per un tumore al testicolo sinistro che lo ha costretto ad abbandonare il Tour, ha raggiunto a Parigi i suoi compagni di squadra: "Mi hanno tolto i punti, dato l'ok per partire – ha spiegato il due volte vincitore del Giro d’Italia - : sono felice che sia andato tutto bene e di essere qui. Però, dovrà passare del tempo per tornare in bici. Prima devo guarire completamente, poi proverò a pedalare".


La tappa di Parigi viene vinta con uno sprint sontuoso da Greipel, che è uscito di potenza dalla ruota di Kristoff e ha tagliato il traguardo parigino a braccia alzate. Dopo il ritiro di Petacchi, Greipel è il secondo corridore in attività con più centri dopo Cavendish.




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