Mercoledì 02 Luglio 2014

Oggi mi sento ancora affaticato, gambe doloranti, anche se il giro in bici di ieri sera mi ha aiutato a scioglierle un po'; oggi se riesco vado a nuotare in pausa pranzo con il gruppo delle 12 e questa sera in pista per un lavoro corto, basato sulla velocità, con la speranza di recuperare qualcosa per Domenica.

Vi voglio raccontare di un atleta del passato, un atleta che amava correre solo per il gusto di farlo, il suo nome è Emil Zatopek. Su di lui tante storie, che raccontano la sua grande passione per la corsa e la sua umiltà. 


Era un soldato Ceco, un tizio eccentrico e goffo che correva in un modo così orrendo che è stato definito da un giornalista <<corre come se fosse stato pugnalato al cuore>>, ma lui amava così tanto la corsa che quando finiva l'addestramento, prendeva la torcia e andava a correre nei boschi per 30 km con gli stivali militari... in inverno... e quando c'era troppa neve, Zapotek correva in una tinozza, sopra i suoi vestiti sporchi, compiendo oltre a un esercizio di resistenza serviva anche a lavare la biancheria. Non appena disgelava per poter correre di nuovo, riprendeva i suoi allenamenti correndo 400 metri al massimo della velocità, per NOVANTA ripetizioni, riposando tra una ripetuta all'altra con 200 metri di corsa blanda, alla fine correva 53km facendo un lavoro di velocità!! Correva per il gusto di farlo, non prendeva tempi, correva forte e basta, ma uno degli esercizi preferiti, era riunire tutti i suoi amori, consisteva nel correre nei boschi con gli stivali militari, portando la sua adorata moglie sulle spalle. I maratoneti cechi erano come la squadra di bob dello Zimbabwe, considerazione zero, non avevano tradizione, allenatori, nè speranze di vittoria. Così Zapotek era libero di provare a sperimentare, esempio per correre la sua prima maratona, lui non corse mai un lento lungo, ma faceva scatti sui 100 metri e diceva <<Lo so già come si fa a correre piano, pensavo che l'importante fosse imparare a correre veloce>>
Gli piaceva un mondo chiacchierare, trattava le gare come fossero serate tra amici in velocità, anche in mezzo alla gara gli piaceva fare quattro chiacchiere con gli altri atleti e mettere alla prova la sua infarinatura di Francese, Inglese e Tedesco. Quando gareggiava all'estero, gli capitava spesso di invitare i suoi amici nella sua stanza di hotel, tanto da dover rinunciare lui stesso a dormire nel suo letto e andare all'aperto sotto un albero. Una volta, subito prima di una gara internazionale, fece amicizia con un corridore australiano che sperava di battere il record nazionale sui 5000 metri. Zapotek partecipava solo alla gara dei 10mila, ma elaborò un piano, disse al suo nuovo amico di lasciare perdere la sua gara, di partecipare a quella dei 10mila, che l'avrebbe aiutato. Zapotek passò così la prima metà della gara a fare da gregario all'australiano per aiutarlo a battere il suo record sui 5mila, dopodiché accelerò e andò a vincere la sua gara. Questo era Zapotek, per lui le gare erano una specie di giro nei pub con gli amici. Amava tanto questi momenti che invece di recuperare tra una competizione all'altra, si buttava in tutte le gare che trovava, verso la fine degli anni 40, corse quasi ogni due settimane per tre anni e NON PERSE MAI, nonostante un attività così intensa correva una media di 265 chilometri alla settimana!! .... continua...
"da Born to Run - Christopher McDougall"

...Atleti di un tempo, atleti così non esistono più.... vi postorò altre storie..







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