Mercoledì 27 Maggio 2015 - 9 colli

Non si può avere tutto nella vita e a volte le cose non vanno come si desidera, la 9 colli è stata una battaglia, ma non per la durezza del percorso, non per le ore di sella d'affrontare, ma per il tempo che ha flagellato gli 8500 atleti presenti sul percorso. Già, perché alla partenza erano iscritti in 13mila, ma già 3 mila persone non hanno preso il via e il resto si è ritirato prima di arrivare al primo colle.

Pioggia, vento, temporali, già dal mattino presto si sono abbattuti su Cesenatico, mi sono svegliato alle 4:30 con tuoni e lampi e speravo che alle 6 ci fosse un po' di tregua; ma così non è stato, ho cercato di coprirmi al meglio, maglietta intima pesante, manicotti, mantellina, sacco dell'immondizia e cuffietta della doccia sopra il casco, ma già i 4 km che separavano l'albergo dalla partenza mi sono inzuppato tutto.


Siamo partiti tutti comunque, (ventilando che se le condizioni erano queste di fare il medio) sotto una pioggia battente, il ritmo iniziale molto lento e non poteva essere diversamente, visto la tanta gente sul percorso, dopo 20km avevo perso sensibilità alle mani e la prima titubanza si è insinuata in me, ma non se fare il lungo o il medio, ma di tornare indietro come faceva altra gente.
Insieme ai miei compagni di avventura si decide di fare la prima salita e vedere come va, arriviamo ai piedi del colle Polenta e facciamo una sosta pipì, che per me dura 3 minuti, non riuscivo più a smettere!!! ((:
Mi tolgo il sacco dell'immondizia, ormai ero completamente bagnato e non mi serviva più a nulla, salgo a ritmo costante, qui comincio a scaldarmi e mi ritorna la voglia di pedalare, ma non avevo pensato che dopo ogni salita c'è una discesa, qui sotto un temporale e vento mi sono completamente ghiacciato, piedi e mani non li sentivo più, mi tremavano le braccia, senza controllo, finita la discesa cerco di bere, ma nel prendere la borraccia mi cade, perso sensibilità alle mani, non riuscivo a stringerle, c'è un falso piano prima di arrivare al secondo colle, spingo sui pedali per cercare di produrre calore, di arrivare a fare la salita, il prima possibile, per avere un po' di tregua dal freddo e sfruttare la salita per scaldarmi, le gambe girano meccanicamente, ma ci sono, sento che a livello di energia e forza non ho problemi, arrivo al secondo colle Pieve di Rivoschio, lunga 8km, qui la pendenza media è del 4% e trovo una mare di atleti che occupano tutta la carreggiata, mi accodo e mi adatto al ritmo degli altri, quando scollino, sono ibernato, mi fermo per fare ancora una pipì "incontrollata" e ho paura di quello che mi aspetta adesso, la discesa, mangio qualcosa e riparto, piove sempre, finita la discesa, faccio per cambiare rapporto, ma non riesco a spostare le leve del cambio, ho perso sensibilità alle dita e forza, uso i palmi delle mani per cambiare rapporto, da qui in poi non riuscirò, più ad alimentarmi ne a idratarmi. Così decido definitivamente, di fare il percorso medio, non ero in condizione per poter affrontare quello lungo, ma sono cosciente che devo fare qualcosa per poter arrivare al traguardo e soprattutto scaldarmi, allora parto, saluto gli altri e spingo forte sui pedali, affronto il Ciola e soprattutto il Barbotto forte, la parte finale del Barbotto è al 18%, vedo gente che scende e spinge la bici, altri che ritornano indietro a piedi (dove andranno a questo punto del percorso???) io non ho problemi salgo bene, regolare, scollino e finalmente smette di piovere, il Barbotto mi ha regalato anche un po' di caldo, almeno smetto di tremare, scendo e arrivo al bivio del lungo, guardo la scritta dei 200 e giro per il medio, convinto di fare la scelta migliore, pregavo di non prendere più acqua, ma nuvoloni neri e minacciosi incombevano sul percorso, spingo da solo, forte sui pedali, viaggio a 40 all'ora sognando la camera d'albergo e una doccia calda, riesco a raggiungere un gruppetto di tre persone e ci diamo il cambio fino al traguardo viaggiando a velocità sostenuta.



Finalmente scendo dalla bici, tolgo i guanti e ho le mani rosse e le dita gonfie, un piccolo raggio di sole, illumina Cesenatico, cerco di assorbirlo, ma presto il cielo si oscura e ritorna la pioggia, penso agli altri sul percorso e spero per loro che le condizioni migliorino se decidono di fare il lungo, risalgo in bici e senza fermarmi al ristoro vado a farmi una doccia bollente!!



Anche dopo mesi di allenamento, per affrontare il lungo, non sono per nulla pentito della scelta, mi sono "valutato" più volte sul percorso, ma le mie condizioni erano critiche e avrei rischiato di soffrire o addirittura fermarmi se sceglievo di fare il lungo; a livello di energie stavo bene, la gamba stava bene, non ho sofferto la durezza del percorso, ma sono state le condizioni meteo che mi hanno destabilizzato... il mio tallone d'Achille è il freddo, in ogni gara che ho fatto in condizioni limite ho sempre sofferto più del dovuto e anche Domenica non c'è stata eccezione .

Invece complimenti e tutta la mia stima, prima di tutto a mia moglie, che insieme a Paola, Annalisa, Giuliana e la loro guardia del corpo Davide Locarno, hanno fatto il lungo, dove hanno preso acqua freddo per più dell'80% del percorso, ma sono arrivati sorridenti, felici al traguardo!!!



Ovviamente il giorno dopo giornata con un sole spacca pietre!!!



Qui un piccolo resoconto della gara http://www.cesenatoday.it/sport/il-nubifragio-non-ferma-la-nove-colli-in-condizioni-difficili-vince-igor-zanetti.html

Il nubifragio non ferma la Nove Colli: in condizioni difficili vince Igor Zanetti
GLI ORDINI DI ARRIVO:

Ordine d’arrivo 200 km UOMINI
1. Igor Zanetti (Cannondale-Gobbi-Fsa), tempo: 06:11:44.49, media: 33, 09.
2. Hubert Krys (Asd La Bagarre-Ciclistica Lucchese), tempo: 06:11:45. 21, media: 33,09
3. Andrea Gallo (Pedala Sport Canale), tempo: 06:11:45.46, media: 33,09.

Ordine d’arrivo 200 km DONNE
Claudia Gentili (Team Giletti), tempo: 06:43:18.96, media: 30,50.
Maria Cristina Prati (Team del Capitano Asd), tempo: 07:00:22.22, media: 29,26.
Stefania Lovati (Gs Sportissimo Top Level), tempo: 07:11:06.65, media: 28, 53.

Ordine d’arrivo 130 km UOMINI
Matteo Cipriani (Infinity Cycling Team Asd), tempo: 03:42:42.11, media: 35, 02.
Leonardo Viglione (Asd Team Ucsa), tempo: 03:45:46.40, media: 34, 55.
Michele Cartocci (Cavallino Specialized), tempo: 03:48:27.02, media: 34, 14.

Ordine d’arrivo 130 km DONNE
Chiara Ciuffini (Infinity cycling Team Asd), tempo: 04:01:50.81, media: 32, 25.
Serena Gazzini (Carraro Team Trentino-Alè), tempo: 04:10:36.74, media: 31, 12.
Olga Cappiello (Team De Rosa Santini), tempo: 04:13:30.01, media: 30, 77.




Grande tappa al giro d'Italia, si conferma che Contador è un fuoriclasse e come qualche anno fa, sta dominando il giro.
Ha forato, si è staccato di quasi un minuto, poi sul terribile Mortirolo, una delle salite più dure d'Italia, ha liberato la sua classe. Alberto Contador non si è fatto prendere dalla frenesia dopo l'inconveniente durante la discesa dell'Aprica: Basso gli ha passato la sua ruota, la squadra lo ha portato ai piedi dell'ascesa dedicata a Pantani, lì re Alberto ha esteso il suo regno con una cavalcata prodigiosa. "È stato molto difficile perché prima di cominciare la salita avevo 400 watt - spiega la maglia rosa -. La verità è che i miei compagni sono stati incredibili. La situazione era critica, ma questo è il ciclismo: sono cose che succedono. Questo è quello che rimane nel ricordo della gente 


"Lo spagnolo fora nella discesa di Aprica perde tempo e il gruppo se ne va e sul Mortirolo si scatena :È stata molto difficile, ma rimarrà nel ricordo della gente. Kruijswijk era il più forte oggi, questo Giro mi sta piacendo molto"
TAPPA INDIMENTICABILE — Contador ha divorato l'asfalto che lo separava dal gruppetto di testa, sulle micidiali pendenze del Mortirolo ha recuperato il distacco e, una volta raggiunti i tre battistrada — Aru, Landa e Kruijswijk —, ha scattato di nuovo staccando il sardo e rimanendo con gli altri due fino ai 4 km dall'arrivo, quando Landa è andato da solo incontro alla vittoria. "Posso dire solo che Kruijswijk che è stato il più forte della tappa — ammette Contador parlando dell'olandese della Lotto NL - Jumbo, primo in vetta al Mortirolo —. Avrà un futuro grandissimo questo corridore, ho fatto il possibile per aiutarlo. È stata una tappa difficile, molto complicata. Devi avere la buona sorte dalla tua parte. Ho forato nella discesa dall'Aprica. Ivan Basso mi ha dato la ruota, ci siamo organizzati, ma davanti correvano. È una tappa che ricorderò per sempre. Questo Giro mi sta piacendo molto. Il paragone con Pantani? Mi viene la pelle d'oca solo a pensarci, ho i brividi.

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