Mercoledì 1 Aprile 2015

BUON APRILE A TUTTI!!

Un omaggio a Paolini che ha vinto la Gand-Wevelgem resa difficile dalla pioggia intensa, un omaggio a lui, perchè nella Domenica della Ferrari, Ducati e Valentino Rossi, i vari giornali sportivi lo hanno relegato in un piccolo trafiletto in prima pagina.... chi fa sport di endurance, sa cosa vuole dire soffrire, soprattutto pedalare in quelle condizioni, Paolini sempre presente nelle competizioni ciclistiche più importanti, mentre i vari Nibali, Contador e compagnia si concentrano, su un unico obiettivo stagionale, lui se li "spara" tutti, come l'anno scorso che ha messo insieme giro d'Italia, Tour de France e Vuelta, sempre a disposizione  del suo capitano!
Un gesto come un marchio di fabbrica. Dito indice destro sulla testa, dito indice sinistro sul cuore. Era successo lunedì 6 maggio 2013, sul traguardo di Marina di Ascea, terza tappa del 96° Giro d’Italia, il giorno più bello della carriera di Luca Paolini: vittoria in solitudine e maglia rosa alla prima partecipazione, all’età 36 anni. E si è ripetuto tale e quale domenica pomeriggio all’arrivo della 77esima Gand-Wevelgem, dove ha vinto ancora in solitudine, dopo un attacco nel finale figlio come due anni fa del coraggio e dell’astuzia, appunto “tutto cuore e testa”. Certo, arrivare da solo ti consente anche di pensare al modo di esultare. Ma è curioso che l’immagine delle due vittorie sia pressoché identica.

Caduta di gruppo
«Con la testa e con il cuore perché senza quello nella vita non vai da nessuna parte. Poi ci vogliono anche gambe».
A 38 anni il «Gerva», come lo chiamano 
gli amici, taglia il traguardo indicando con le dita la testa e il cuore per quella che lui stesso definisce «una vittoria inaspettata e importante. Anzi, la più importante della mia carriera». Una carriera iniziata nel 2000 e dove brillano un bronzo mondiale,
nel 2004 a Verona, e venti altri successi.
L’ultimo a Marina di Ascea, il 4 maggio di due anni fa, terza tappa del Giro. Quel giorno, fasciato dalla maglia rosa appena conquistata, uscì dal quartier tappa portato in trionfo dai suoi tifosi. Un gesto d’onore che non si vede mai alle corse ciclistiche. IL MALTEMPO La vittoria di ieri è stata un capolavoro. Eppure la giornata sembrava essersi messa male. «In corsa, a causa del vento particolarmente fastidioso, era un disastro tanto che a un certo punto neanche noi in gruppo sapevamo se aveva un senso continuare. Ma questo è il Nord, questo è il vero ciclismo. Così abbiamo tirato dritto. Io sono caduto due volte e ho dovuto cambiare tre bici. Quella con cui ho vinto è la seconda di scorta». A una sessantina di chilometri dal traguardo, con il belga Roelandts in fuga e un gruppetto che inseguiva la corsa stava prendendo la piega decisiva. «Ho parlato con Kristoff e mi ha detto che non stava benissimo e che se ne avevo dovevo provare, così sono uscito dal gruppo e ho fatto un grande sforzo per rientrare sui cinque davanti  e andare a vincere in solitaria.

Ieri si è ripreso a uscire in bici al Martedì sera, come ogni anno ci si ritrova al solito rondò per pedalare insieme 50-60km, ieri giro delle vigne, sempre in spinta. Un po' affaticato ma tutto nella norma, ho ancora fastidio alla schiena, ma sta migliorando.

Oggi nuoto in pausa pranzo e questa sera ripetute in pista sui 1000.







Articolo suol nuoto : http://www.nuotomania.it/vantaggi-del-nuoto.html

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