Mercoledì 30 Dicembre 2015



Ultimo giorno di lavoro di quest'anno!!!! Saluto il 2015 e guardo al nuovo anno positivamente, il 2015 non è stato 1 anno brillante, ho avuto molti alti e bassi, problemi muscolari e gare che per un motivo o l'altro non sono andate bene. Comunque lo considero come un anno di transizione, cambio di categoria, recupero e pianificazione nuovi allenamenti, magari con metodologie di lavoro diverse.

Ho pedalato molto, ho nuotato tanto e corso poco, le cifre parlano chiaro, sono abbondantemente sopra i 10 mila km di bici, 270 km di nuoto e solo 160 km di corsa....  un dato che parla chiaro.. ho nuotato di più che corso... sicuramente ho dedicato molto di più tempo alla bici, non ho mai fatto dei lunghi di corsa e soprattutto i vari problemi al piriforme, nervo sciatico, linguine ecc. ecc. hanno influito sull'allenamento.
Nel 2016 devo invertire la tendenza, pianificare bene l'allenamento di corsa per essere competitivo anche sotto questo aspetto, anche perché vorrei tornare a correre la mezza maratona di Livigno...


Questa sera vado a Cannes, per iniziare a pedalare nel nuovo anno, in un clima più mite, un 5 giorni di bike per fare km su km per creare quel fondo che mi permetta poi di costruire una solida piramide.




Auguri a tutti un anno fantastico pieno di soddisfazioni e obiettivi da raggiungere, bisogna essere felice e cercare le cose che ci fanno stare bene e in pace con noi stessi!!!

Oltre al doping nel ciclismo, c'è altra piaga che prende i ciclisti, i farmaci e i sonniferi.. una confessione di Paolini svela un mondo segreto.



Non si è voluto nascondere dietro false ammissioni, così come aveva anche testimoniato il compagno di squadra Alexander Kristoff, aveva problemi a dormire la notte. Non era un segreto per i compagni di squadra più fidati come Kristoff che aveva scelto il corridore italiano per guidarlo nelle grandi classiche, ma nessuno aveva mai pensato all'uso di sostanze stupefacenti.
La cocaina è una droga ma non è una sostanza usata per aumentare le prestazioni sportive, quanto meno non negli sport sulle lunghe distanze, per tanto la positività alla sostanza è frutto di un uso per motivi puramente personali che con lo sport non hanno nulla a che fare.
Il problema di Paolini (e di molti altri ciclisti) era legato al risposo, al dormire bene per recuperare, per essere al massimo della forma il giorno successivo, nel momento in cui c'era l'impegno delle gare.
Per risolvere questo problema il corridore lombardo aveva scelto la strada del sonnifero, un percorso di non ritorno, iniziando una dipendenza, perché senza quelle pillole era diventato impossibile dormire la notte. Per poi combattere la sonnolenza durante il giorno e la mancanza di reattività, con la necessità di assumere qualcosa che facesse svanire nell'immediato l'effetto dei sonniferi, così è iniziata la dipendenza alla cocaina e quel circolo vizioso dal quale non era più capace di uscire fuori, finché a fermarlo non sono stati gli organizzatori del Tour de France nel momento in cui è stata scoperta la sua positività ad un test antidoping.
Paolini non ha mai negato e non si è mai nascosto, al contrario ha ammesso la sua colpa, chiedendo il perdono a tutti coloro che avevano creduto in lui, come i suoi compagni di squadra, i dirigenti e i suoi tifosi.
Intanto Paolini si è disintossicato in una clinica e per la prima volta ha parlato del suo problema con i farmaci e la droga.
E lui promette: «Adesso c'è un altro Luca, e lo vedrete presto».



BUON ANNO A TUTTI !!!!!!


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