Venerdì 22 Febbraio 2019
Oggi vi lascio con un Post non scritto dal sottoscritto, ma da chi vive e pratica lo sport lato femminile, Marina Brugnetti Triathleta da diversi anni.... buona lettura
"Mi è stato chiesto di scrivere un “pezzo a piacere” per
questo blog … così all’improvviso con solo 2 giorni scarsi di anticipo …. famiglia,
lavoro, allenamenti … cavoli poco tempo, idee tante e ben confuse e poi PUFFF …
ho guardato fuori dalla finestra ho visto il sole, ho sentito l’aria tiepida,
ho visto le prime foglie verdi ….. e nella mia mente si è subito affacciata
l’idea dell’estate …. lo so lo so è ancora presto ma credo capiti a tutti di
pensarci soprattutto se oberati dagli impegni di tutti giorni e non solo !
Ecco quindi il titolo di questo (passatemi il termine) mio
articolo : LE VACANZE DI UN TRIATLETA
!
Argomento piuttosto “delicato” direi, soprattutto quando si
tratta di non-professionisti; per i professionisti è tutto relativamente più
semplice, nel senso che il loro è un lavoro a tutti gli effetti e diciamo che
spesse volte il fatto di doversi allenare o comunque di dover rispettare una
determinata “tabella di vita” (perché alla fine il triathlon è questo : una
serie di tabelle che si devono incastrare tra di loro, che diventano talmente
parte di te che arrivano ad influenzare e regolare ogni ambito della vita di
uno sportivo) fa parte del loro mestiere e non può (o non dovrebbe) essere
messa in discussione.
Ma che mi dite di noi “comuni mortali”; gente che lavora
8h., che ha una famiglia, che cerca di avere una vita sociale, che deve
incastrare mille impegni in quelle 24h. che il buon Dio ci regala ogni giorno
(ma sono convinta che anche se diventassero il doppio qualcuno di noi avrebbe
da ridire sul poco tempo a disposizione …. ESAGERATIIIIIIIIIIIIIIIII !) ?
Ecco quindi il dilemma che colpisce noi triatleti ogni anno
in estate : vacanze si – ovviamente meritate – ma dove ? e soprattutto come ?
…. E qui ci sarebbe da dibattere per ore ed ore senza poi venirne a capo : c’è
chi opta per i 15 gg canonici di assoluto relax (e qui dubbi amletici del tipo
“OK perderò tutta la mia forma e non riuscirò ad affrontare al meglio le ultime
gare di stagione”); c’è chi sceglie per una vacanza tutto sport e salutismo (di
nuovo il dubbio questa volta da parte della famiglia “mah … hai lavorato per
tutto l’anno non ti meriteresti un po’ di riposo? Non dovresti dedicare più tempo
a divertirti e rilassarti?”; c’è chi decide di coinvolgere marito/moglie e
figli in un’estate all'insegna dell’avventura sportiva …. con allenamenti ad
orari inconcepibili per ogni altro essere umano (tipo uscite in bici alle 5 di
mattina – nuotata a pranzo – corsa pre-cena) per poi poter giocare in spiaggia
coi bimbi senza rimorsi né sensi di colpa !!!!!!!
Credo che tutti ora starete sorridendo perché tanto o poco
vi ci ritrovate eh?! Bhe si ci siamo passati tutti e credo che sino a che
praticheremo questo meraviglioso sport continueremo ad avere questi dubbi,
continueremo a cercare di fare capire a chi ci sta intorno, ma che è estraneo
al nostro mondo, che non siamo degli extraterrestri o peggio dei fuori di
testa, ma semplicemente persone normali che hanno deciso di vivere la loro vita
seguendo un loro sogno che pur piccolo o grande che sia, è giusto portare
avanti, cercando magari di coinvolgerli e far capire loro che in fondo in fondo
il bello e il divertente lo possono vedere anche loro!
E quale occasione migliore di una gara per organizzare con
la squadra un bel weekend fuori porta – invitando tutta la famiglia – così ci
si sente meno in colpa di aver trascurato qualcuno e nel frattempo gli “altri”
potranno sentirsi davvero più partecipi della nostra “vita sportiva”; e magari
prima o poi anche loro accetteranno con maggior entusiasmo la nostra richiesta
(e non ditemi che nessuno l’ha mai fatta?!) di prenotare in un luogo dove si
possano praticare le 3 discipline ….. in modo da potersi equamente dividere tra
allenamenti e famiglia/amici, così che loro non abbiano l’impressione di perderci
a causa del triathlon, non considerando più le nostre sessioni di allenamento
come del tempo rubato a loro !
La mia opinione è che riuscendo a coinvolgere di più chi ci
sta intorno (soprattutto approfittando delle vacanze che comunque già regalano
a tutti noi del tempo che non sia costantemente regolato da un orologio o da
una sveglia), anche i nostri amici/famigliari potrebbero riuscire meglio a
capirci e ad accettare la nostra “ stranezza”, riuscendo alla fine pure a divertirsi
con noi ! …. E sono certa che così facendo, weekend dopo weekend, vacanza dopo
vacanza …. alla prossima gara, vedendoci
tagliare il traguardo, non penseranno solamente al tempo che non abbiamo
dedicato loro per allenarci, ma si ricorderanno dei week end e delle ferie passate insieme, dove loro
stessi ci hanno “aiutato” a raggiungere questo traguardo e a tagliare ancora
una volta felici e sorridenti la tanto agognata “finish-line” !"
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