Venerdì 26 Giugno 2020



Era da un po' di tempo che non mi succedeva, prendere una storta in allenamento, l'allenamento non era neanche troppo tirato, prevedeva 5x1000 a 3:50, così alla terza ripetuta, ho messo il piede sinistro in fallo e ho preso la classica storta, mi sono fermato subito, ma ormai il danno era fatto... fortunatamente si è solo gonfiata senza riversamento di sangue, ma questo impone uno stop dalla corsa e una cura maniacale per un pronto recupero, con tanto ghiaccio, fascia di zinco e arnica.

Si parla di distorsione alla caviglia quando questa articolazione si piega in maniera eccessiva, 
oltrepassando cioè l’ampiezza fisiologica dei movimenti. È una lesione che interessa in particolare 
muscoli, legamenti e tendini e che di fatto comporta la perdita momentanea e incompleta dei rapporti 
articolari tra le due estremità dell’osso, a differenza della lussazione, che è invece caratterizzata dallo 
spostamento persistente dei due capi articolari:


La distorsione di grado primo, se si tratta di una distorsione lieve, che comporta lo stiramento dei legamenti e dei tendini, ma senza lesioni. 
La distorsione di grado secondo, se si verifica la lesione parziale dei legamenti, associata a gonfiore (tumefazione) e dolore.
La distorsione di grado terzo, in presenza di lesione completa di almeno un legamento, con dolore intenso e gonfiore molto accentuato.


Il vantaggio di fare Triathlon è che se non puoi fare uno dei tre sport, ti puoi concentrare sempre sugli altri due, permettendo, in caso d'infortunio, il recupero della parte lesa.
C'è anche da dire che noi Age Group facciamo tanta fatica a fermarci e prenderci dei giorni di recupero... siamo fatti così.. 




Voglio consigliarvi un libro, che ho letto più di 10 anni fa, parla di ultramaratona, attenzione il libro non parla di solo corsa, ma anche di di vita quotidiana e dei problemi che ogni giorno si devono affrontare, un libro che ti prende e ti avvolge pagina dopo pagina, scritto molto bene e soprattutto scorrevole, lo consiglio  anche a chi non corre, l'autore è Karnazes Dean ed il libro si intitola “Ultra Marathon Man”.

<<Ha corso a 50° e a 40 sottozero. Nel deserto della Valle della Morte e al Polo Sud. Ha corso senza  fermarsi per 400 chilometri, l’equivalente di dieci maratone, cercando ogni volta un limite da superare, ridefinendo ogni volta la percezione della resistenza umana, giocando continuamente con la 
barriera che divide il possibile dall’impossibile. Tutto è iniziato una notte, la notte del suo trentesimo compleanno. Era stanco del suo lavoro d’ufficio, sfiduciato e mezzo sbronzo in un night-club. D’un tratto, ha gettato il suo margarita, ha camminato fuori dal locale… e ha iniziato a correre. Da allora non si è ancora fermato. È una leggenda dell’Ultrarunning, lo sportivo dell’anno per il mensile GQ. Corre per mille motivi, e soprattutto per ricordare – a sé stesso e agli altri – che ognuno deve fare ciò che lo fa sentire veramente vivo. Ha scritto queste pagine per mille motivi, ma in particolar modo per rispondere a quattro domande che gli vengono continuamente poste: Come riesci a farlo? Perché lo fai? Che cosa mangi? E soprattutto: Sei pazzo?>>

Questo è il libro da leggere in spiaggia, sono certo che non vi deluderà!!


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